Niente

Cosa stai facendo? Niente. (bah)

A cosa stai pensando ? A niente. (impossibile)

Cosa puoi fare? Niente. (punti di vista…sempre)

Cosa ti andrebbe di fare? Niente. (sicura?)

Niente, che termine orribile! Che sensazione opprimente !!

La sensazione del “niente” quel fastidioso, subdolo malessere che ti coglie di sorpresa, ti serpeggia lungo il collo, sulle spalle, lungo la colonna vertebrale e lì, proprio lì, prende coraggio…si scompone e se ne va all’avventura… esplora e conquista nuova territori. Occhi, orecchie, bocca, gambe, braccia, CERVELLO, CUORE e rende inerti, paralizzati…APATICI.

Fa paura il niente signori… quando si perde la voglia, l’interesse, la volontà…quando la resa si avvicina e la speranza si allontana…quando la stanchezza e la delusione prendono il sopravvento.

Quando si inizia davvero ad essere stanchi di sperare e lottare per cose che non solo sembrano sempre più irraggiungibili ma forse nemmeno esistono….quando pensieri sepolti in fondo al cuore riemergono dalle tenebre e vecchie insicurezze ballano con loro, il NIENTE ARRIVA SIGNORI.

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Il gioco del destino

L’ultimo mese della mia vita è stato un intenso uragano di emozioni.

Come ci cambiano le emozioni…come influenzano ogni singolo aspetto della nostra vita.

Un istante, una decisione impulsiva, una coincidenza…destino o casualità?

Siamo noi a decidere o il nostro destino è scritto?

Se devo essere sincera non mi sono mai soffermata troppo sull’argomento eppure in questi ultimi giorni non riesco a togliermi dalla testa l’idea che niente, ma proprio niente accada per caso…

Ogni persona che incontriamo, in un dato tempo, momento, luogo ha una ragione ben precisa per essere entrata a far parte della nostra vita…

Come dice la mia amica Sara :< la vita è un treno in corsa. Ci sono persone che viaggiano per una stazione, alcune ne percorrono un tratto, altre arrivano a destinazione>.

Tutto ha un senso, tutto arriva al momento giusto e niente accade per caso.

Non sono mai stata tanto convinta di questa cosa.

Ritengo di essere una persona iper emotiva, incasinata e leggermente paranoica ma sono grata, sinceramente grata per tutto quello che mi è capitato; ogni incontro, difficoltà, ostacolo, sorriso.

Non sono la donna che vorrei essere MA non sono la stessa persona di ieri e domani non sarò quella di oggi.

Sto crescendo, sto imparando e ho fiducia.

Tutto accade per una ragione

Roby

Come la Polenta.

Buona sera.

Dopo un lungo periodo di assenza eccomi di ritorno con una rinnovata energia e desiderio di condivisione.

Ho deciso di provare a vivere la mia vita giorno per giorno senza programmi o aspettative cercando di godermi quello che c’è di buono senza lasciarmi sopraffare da tutte le dinamiche e problemi che mi circondano (o almeno provarci).

Voglio concentrarmi su di me.

E a questo punto la domanda potrebbe sorgere spontanea…si ok va bene ma la polenta cosa c’entra? Ehh la polenta c’entra eccome. 🤣 C’entra perché penso sia dalle cose più semplici che nascano le cose migliori e non potrebbe esistere esempio migliore del mio pranzo di oggi.

Polenta Taragna piatto tipico di origine lombarda dalla storia antichissima.
Piatto “contadino” divenuto una specialità amata e ricercata.
Il nome deriva dal dialetto bergamasco più nello specifico dal termine Tarél che indica il bastone in legno con il quale la polenta si mescola all’interno del paiolo di rame.

Incredibile come pochi semplici ingredienti possano rendere la Polenta Taragna a mio personalissimo parere uno dei piatti migliori della mia ricchissima, bellissima, buonissima tradizione (Lombarda/Bergamasca Doc).

LA MERAVIGLIA NASCE DALLE PICCOLE COSE.

Buona notte.

Specchio

Ti fermi mai a guardarti allo specchio? Senza trucco, senza filtri senza inganno senza fretta e senza vanità.Ci sei solo tu e il tuo riflesso. Quello che sei esattamente in quell’istante. Lo sai chi sei? Lo sai quello che vuoi? Lo sai quello che ti è capitato? Chi sei diventata?I tuoi pregi, i tuoi difetti, tu. Ti piace quello che vedi? Quanto può reggere il tuo sguardo? Sei fiera di te? Guardati e rifletti. Domani è un altro giorno.

QUARANTENA

Ps. Notare il 🍪

31 giorno di quarantena la mia sanità mentale comincia ufficialmente a vacillare 😅 ( più del solito) per fortuna ci sono le giornate di sole! La situazione nel paese è davvero difficile e la mia Bergamo ancora soffre! E una lotta per la sopravvivenza e per il futuro! Quanta paura per il futuro! Oggi la vita sembra sospesa! In pausa! Nessun progetto…nessun impegno…nessuna aspettativa…tutto è fermo. Tutto è immobile tranne questo dannato virus che ancora non si ferma e ci costringe a nasconderci, difenderci da un nemico invisibile. Ce la faremo! Certo che ce la faremo! Una cosa è certa! Il prezzo pagato e ancora da pagare sarà altissimo e niente tornerà più come prima.

Quarantena

Questa quarantena, questa GUERRA, questo incubo è CAMBIAMENTO.

Come lo vogliamo interpretare dipende solo da noi.

E la difficoltà che ci porta a capire prima chi e cosa è importante nella nostra vita e poi purtroppo o per fortuna per chi lo siamo noi.

Penso la cosa più terribile e dolorosa che tutti prima o dopo dobbiamo affrontare nella vita è la perdita.

LASCIARE ANDARE.

Affetti, amori, emozioni, momenti.

E la nostra reazione a questo che forma il nostro carattere e di conseguenza determina il nostro futuro.

Io ammetto di essere un autentico disastro in questo… non so lasciare andare…mi aggrappo con tutte le forze, lotto, stringo i denti con estrema ostinazione tanto da risultare quasi masochista e poi… accade.

UN INCUBO, UNA GUERRA, UNA QUARANTENA, PAURA, MORTE, ISOLAMENTO, UNA CITTA IN GINOCCHIO ed è qui, così, nel momento più buio che non puoi fare a meno di aprire gli occhi! Decidi che TU non puoi permetterti di crollare! TU per te e per chi ti ama supererai anche questa e finito l’incubo TU riuscirai ad amarti tanto da dare valore e amore alla tua vita, a chi merita amore a ciò che da un senso e accende una luce e forse finalmente a lasciare alle spalle ciò la luce la spegne.

Abbiamo una vita sola mai come in questo momento ci dovrebbe essere chiaro ed è breve, difficile e fa paura e forse dovremmo davvero impegnarci di più per far si di avere una vita degna di essere vissuta.

Ritorneremo a vivere. Bergamo tornerà a vivere.

Torneremo più forti e determinati di prima.

Gente

Lavoro in un negozio di ottica all’interno di un centro commerciale. Sono seduta alla scrivania, circondata da due enormi pareti di vetro e guardo la gente passare di fronte a me; famiglie con bambini piccoli, anziani, coppiette che camminano mano nella mano. Una signora curiosa la vetrina e alzando lo sguardo verso di me accenna un sorriso. Mi ritrovo ad immaginare le loro vite, le loro storie, il loro modo di affrontare le giornate, lo shopping, la vita.

Il signore che vende salami nella bancarella di fronte al negozio socializza con mezzo mondo, parla, parla, sorride, gesticola, enfatizza ogni singolo gesto, parola per catturare l’attenzione su di se e i propri prodotti e mi chiedo come lui sia realmente nella vita. Gli piacerà questo lavoro? Sarà un uomo sposato? Felice? Avrà un scopo, una ragione nella sua vita?

E come è la vita di questa commessa seduta alla scrivania ?

Penso, immagino e aspetto…aspetto un cliente, aspetto la fine del turno, aspetto un messaggio, aspetto un cambiamento, aspetto una serata che non so cosa mi riserverà. Mi guardo e sorrido. Sono professionalmente vestita di nero, carnagione chiara, capelli neri, occhi verdissimi e notevolmente stanchi, labbra rosse…vi ricordo qualcuno? La gemella segreta di Morticia Adams vi dice nulla? E allora mi chiedo…cosa penserà la gente di me? Che idea si potrebbe fare?

Si dice che l’uomo sia un animale sociale ed è così ma credo anche che ognuno sia profondamente, intimamente, segretamente solo e per lo più sconosciuto perfino a se stesso. Io non mi conosco. Non mi riconosco più da un bel po’ di tempo ormai. Vivo giorno per giorno, reagisco in base alle mie emozioni e a sentimenti che in tutta franchezza so che non dovrei provare ma contrastare. Vivo, nella speranza di trovare quello che sto cercando…qualsiasi cosa esso sia.

Buona serata.